In questo periodo ho ricevuto dal mondo politico la netta sensazione che in Italia non potremo mai salvarci dalla Casta e che questa, a dispetto di tutti gli schieramenti politici, mira semplicemente a mantenere il suo potere, oltretutto ognuno come singola persona, in modo anche spudorato, privo delle più elementari regole di vergogna
ed onorabilità.
Ed è con estremo rammarico che scopro che anche a Sinistra, su questo tema, molti figuri sono assolutamente indistinguibili dalla massa della feccia politica.
Il caso eclatante è quello di Villari e della Vigilanza Rai. Permettetemi un brevissimo riepilogo per rendere chiara la questione a chi normalmente non segue la politica. Scoprirete una trama degna di una telenovela Sudamericana di punta.
La consuetudine (non esiste alcuna norma scritta) vuole che a presidente della Vigilanza Rai sieda un uomo dell’opposizione. L’opposizione propone il nome di Leoluca Orlando; un soggetto assolutamente inviso alla Destra che rifiuta categoricamente di votarlo e chiede invece all’opposizione un “pool” di nomi tra cui scegliere il candidato.
Il buonsenso di chi davvero vuole il bene della “cosa pubblica” avrebbe suggerito di offrire queso pool di nomi anche a costo di sembrare deboli e di cedere. Invece no. L’opposizione non molla (magari anche con alcune valide motivazioni). Vogliono Orlando. Ed ecco la sorpresa. Villari, senatore dell’opposizione, in seguito ad oscure mediazioni, viene eletto. La norma è rispettata ma l’opposizione sbotta. Non è il soggetto voluto… eppoi… va bene che è dei nostri ma l’avete deciso senza il nostro consenso. Così, in corsa, in un solo giorno si trova l’accordo sul nome di Zavoli. Ottimo elemento (anche se il solito gerontocrate della politica). La Sinistra esulta; la Destra esulta. Ma per poco. Villari, invitato a dimettersi, non cede il passo. Accampa scuse del tipo “lo faccio per il bene dell’azienda e della democrazia” e affermazioni corrette del tipo “sono stato regolarmente eletto quindi non mollo”.
E qui inizia il teatrino dei VeltrUsconi Politicanti. Ognuno accusa l’altra sponda di manipolazioni, cialtroneria, mancanza di senso dello Stato.
In tutto questo si aggiunge il guascone Villari che, a turno, assicura in privato i politici e le istituzioni preposte sul suo “passo indietro” per poi rimangiarselo davanti alle telecamere sfoggiando un sorriso sornione.
I bene informati dicono che Villari, ben felice di una nuova poltrona, di un nuovo stipendio e di un’esposizione mediatica senza precedenti, sarebbe pronto a mollare solo se gli verranno fornite “sicure garanzie” sulla sua candidatura a Sindaco di Napoli. In breve: in piena filosofia Casto-Politica… mollo una sedia solo se me ne date un’altra meglio se di maggior prestigio;
e se faccio la figura dell’opportunista preoccupato solo dei miei interessi…. “Chissenefotte!!” Il potere porta donne e denaro. Il resto sono “chiacchiere e aria fritta”.
A questo punto mi sorgono spontanei alcuni quesiti:
– Ma il nome di Zavoli non poteva essere proposto fin da subito almeno in alternativa ad Orlando ?
– Ma chi vuole un personaggio come Villari tra le sue fila, vuole il bene pubblico o i numeri che questo soggetto è capace di assicurare?
Purtroppo mi pare che qui la figura peggiore la fa la coalizione di Sinistra.
Così come pessima figura viene fatta da un certo LaTorre (dalemiano) che pur di mettere in difficoltà un collega dell’Italia dei Valori (forza politica ufficialmente alleata) si prodiga in sostegno del parlamentare Bocchino (Berlusconiano) suggerendogli con appropriati “pizzini” risposte e fornendogli consigli in merito ad alcuni attacchi verbali del deputato IdV.
Siamo veramente al paradosso.
E tutto questo mentre il mondo occidentale crolla, le economie implodono, le aziende chiudono ed i disoccupati aumentano.
Ma cosa gliene frega a costoro!! Grazie a tutto questo presto occuperanno nuovi poteri. Manipoleranno ulteriori finanziamenti. Si assicureranno maggiori ricchezze. Occuperanno con le loro schifose facce tutti i palinsesti Tv. Si vestiranno di Rosso o d’Azzurro in base alla convenienza del momento. E al Popolo Bue… ci pensi Dio.