Normandia e Bretagna: Spunti per un viaggio tra Storia e Leggende (5-2008).

In Maggio abbiamo effettuato una vacanza in Normandia e Bretagna.
Una sola settimana; purtroppo non era molto il tempo a nostra disposizione.

Questo è il resoconto del viaggio (3.500Km) che penso saprà offrire alcuni spunti nuovi a chi volesse visitare quelle zone.

La nostra città di partenza è stata Torino. Avendo a bordo anche due 70enni temevamo che una tirata unica avrebbe potuto essere troppo pertanto la prima pausa l’abbiamo fatta a Fontainebleau (circa 700km), nei pressi di Parigi.
Unendo l’utile al dilettevole abbiamo visitato il famoso Castello Reale della cittadina.
Purtroppo in questo periodo sono in corso diversi lavori di recupero e dimanutenzione ma il Castello, il parco ed il lago mantengono intatti il loro fascino.

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Il mattino dopo partenza per Rouen. Capoluogo dell’Alta Normandia è ricca di edifici gotici (la cattedrale di NotreDame è la più alta di Francia) e tipici normanni.
Molti gli studenti universitari.
Nonostante la distanza dal mare (80km circa) è un porto marittimo grazie alla Senna in quel punto navigabile e prossima all’estuario.
In questa città fu arsa viva dagli inglesi Giovanna d’Arco (è presente anche una chiesa, struttura moderna, a lei dedicata). 

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Nel pomeriggio arrivo ad Etretat, splendido comune, famoso per le sue Falesie, le più spettacolari di tutta la costa del Nord della Francia, ed un Dente-Faraglione degno di Capri.
Presso queste scogliere si sono avvicendati nel tempo alcuni famosi poeti e pittori francesi (Monet, Flaubert, Maupassant).
Da non perdere le camminate per giungere in cima alle Falesie. Al raggiungimento di un apice subito si aprono nuove prospettive e nuovi apici da raggiungere.
Non male neanche riposare un’oretta sulla sua spiaggia sotto il tiepido sole coccolati dal rumore della Manica.
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Da Etretat si raggiunge Honfleur, nel Calvados, Bassa Normandia.
Un tragitto breve prevede di attraversare lo spettacolare Ponte di Normandia (costo 5€).
Una costruzione gigantesca e vistosa fatta per superare l’estuario della Senna.
Honfleur (“fleur” è l’errata traduzione fatta dai francesi dell’epoca del vichingo “fjord”, fiordo).
Il paesino fluviale è molto bello, con diversi locali e ristoranti.
Anche questo paesino è stato oggetto di notevoli attenzioni artistiche e particolarmente apprezzato da Monet.                                              7f85149aea13aa7340c25d30dc8c5b1d.jpg

Da Honfleur il giorno successivo si parte per una visita alle zone dello sbarco in Normandia non prima di fare un salto, promesso ad un’amica particolarmente “credente”, al santuario di S.Teresa del Bambin Gesù a Lisieux.

Questa donna in odor di santità fin da piccola entra a 15 anni in convento carmelitano e muore a 24 per la tubercolosi.
Già da viva è oggetto di venerazione da parte della popolazione locale (tipo Padre Pio).
In realtà la figura della Santa (per i parametri odierni poco più che una ragazzina) è stata ed è oggetto di approfonditi studi teologici e filosofici anche profani. Si sono occupati di lei personaggi come Freud (psicanalisi), Simone de Beauvoir (femminismo) ed esperti di misticismo e paranormale.
Comunque l’immensa Basilica per lei costruita è bellissima, piena di mosaici. Vale decisamente il giro.

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Da qui, torniamo sulla costa, per visitare i luoghi dello Sbarco in Normandia.
Non esiste città da quelle parti che non abbia subito i bombardamenti alleati in quel Giugno del 1944.
Uno dei siti principali è la cittadina di Arromances, davanti alla quale gli alleati predisposero in una notte un porto di appoggio allo sbarco.
Interessante il museo sullo sbarco dislocato proprio sulla spiaggia, non tanto per gli oggetti quanto per alcuni filmati e resoconti stile televisivo (documentari tipo “La grande storia”) anche in lingua italiana.

Nei dintorni, Omaha Beach, una delle spiagge dello sbarco resa famosa dai film “Il giorno più lungo” e “Salvate il soldato Ryan” ed appena dietro il cimitero Americano.
Non posso definirmi in assoluto un filo-americano ma vi assicuro che il cimitero è impressionante.
Migliaia di tombe, di croci, di stelle ebraiche, perfettamente allineate con incisi nomi di ragazzi, 20enni o poco più, provenienti da tutti gli Stati Americani; Stati spesso conosciuti solo per sentito dire nei film o nei TG.
Un filo di commozione è inevitabile se arrivate intorno alle 17.00-17.30 quando un reparto militare inizia ad ammainare la bandiera mentre un milite intona il “Silenzio” con una tromba.
Il cimitero è un immenso parco “alla memoria”, pellegrinaggio di curiosi, come noi, o di parenti che vengono a trovare in questo angolo di mondo un loro caro.
Sulle Stelle di David non manca appoggiata una pietra raccolta da terra, posata, come da consuetudine ebraica, da un amico passato a trovare il defunto e lasciata come simbolo di quel passaggio.
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Rientrando in Hotel lasciamo la tristezza accumulata nella visita abbandonandoci ad una passeggiata sulle spiaggie di Cabourg, Deauville, Trouville, ridenti e goderecce città della costa normanna. Centri balneari ricchi e famosi, non privi di Casinò e di Dolce Vita.
Sono ancora deserte in realtà. Qui la stagione inizia dopo i primi di Giugno.
Sulle rive lo spettacolare fascino della Marea, in questi luoghi davvero esaltante.

Ma in termini di Maree il top spetta a Mont Saint-Michel che si potrebbe davvero definire l’isola che non c’è!!
O meglio che compare e scompare in base al flusso dell’acqua e della marea. Ogni 6 ore circa l’acqua circonda completamente questo scoglio sulle spiaggie. Scoglio roccioso su cui è stato edificato il santuario dedicato all’Arcangelo Michele e in seguito l’Abbazia Benedettina.
Un po’ di curiosità; sulla nascita e sulla natura di questo scoglio, uno dei siti più  visitati di Francia, si narrano alcune leggende. Il luogo era storicamente considerato pericoloso a causa delle sabbie mobili che la marea generava con il suo movimento. I poveri del luogo, che si recavano nei momenti di bassa marea, sulla spiaggia alla ricerca di pesce e crostacei rimasti intrappolati spesso ne finivano inghottiti.
In una leggenda si racconta di una donna incinta che “ruppe le acque” mentre era tra le sabbie e venne sorpresa dall’avanzare della marea. E’ l’Arcangelo Michele che compare ed ordina alle acque di ritirarsi salvando così la vita alla donna. In seguito a ciò sullo scoglio roccioso viene edificato un primo altare.
Tempo dopo lo stesso Arcangelo apparve in sogno al vescovo di Avranches (Uberto) chiedendo di costruirgli una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò tuttavia per due volte la richiesta finché San Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Iniziano quindi i lavori.
(Il cranio di Sant’Uberto con il foro è conservato nella cattedrale di Avranches).
Ovviamente sono leggende, ma il luogo ha un fascino davvero particolare.
In termini invece esoterici Mont-S-Michel, la Sagra di S.Michele vicino a Torino e la Grotta di S.Michele in Puglia rappresentano un trittico di strutture in ipotetico perfetto allineamento causa il quale sono state date nei tempi diverse interpretazioni a carattere magico e mistico sull’influenza di queste località.

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Nei dintorni non manca un cimitero tedesco dalla cui collina panoramica si scorge il profilo di Mont-S-Michel.
Il cimitero è meno imponente di quello americano, pur racchiudendo più morti.
All’ingresso una frase “I soldati morti sono la principale memoria contro la guerra”. Toccante.
Anche qui i nomi e le date di nascita parlano di circa 13.000 morti appena vent’enni.  

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Dal Mont-S-Michel si parte per la Bretagna, prima sosta a Cancale. Il paesino non offre attrattive particolari se non il mercatino delle ostriche. Una ventina di bancarelle che vendono solo ostriche, le migliori. Le ostriche vengono vendute a “carati” in base alle dimensioni ed a prezzo medio di circa 5€ la dozzina (costa di più mezzo limone, venduto ad un euro). Le ostriche si consumano direttamente in loco e il guscio viene gettato in una spiaggia fatta praticamente di gusci di ostrica. Le ostriche sono allevate direttamente in mare ma non mancano quelle selvagge, di norma più care.

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Da Cancale si arriva a SaintMalò la fortificata città corsara (i corsari lavoravano al conto del re a differenza dei pirati che lavoravano per se stessi. Erano in possesso di un documento ufficiale che legalizzava la loro attività per combattere contro i nemici, e dovevano rispettare scrupolosamente le regole di guerra, altrimenti erano considerati alla stregua dei pirati e come tali combattuti e condannati);  da cui partirono alcuni dei primi esploratori del Canada (si ricordi che uno dei principali stati canadesi, il Quebec, è francofono).
I bastioni a difesa dei nemici e dell’impetuosità del mare sono imponenti.
La città è stata quasi completamente distrutta dai bombardamenti alleati del 1944 ma è stata ricostruita rispettandone l’originaria struttura.

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Dopo S.Malò, spostandosi verso Est, si entra nella Bretagna più profonda. Alcuni cartelli avvisano “Qui finisce la Francia”.
Evidentemente in ogni parte del mondo c’è chi si sente comunque diverso dal suo vicino.
Inizia la “Corniche Bretonne” ovvero un susseguirsi di spiaggie rocciose e di granito Rosa, contornate da Fari nella tempesta dell’impetuoso Oceano Atlantico.
I paesi su cui vale la pena fare una sosta sono innumerevoli. Io sottolineerei Pampoil con l’Ile de Brehat, Ploumanac’h
con i suoi sentieri e le sue baie racchiuse da speroni rocciosi. Da non affrontare senza una macchina fotografica.

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Da Ploumanac’h siamo passati per Finisterre (dal latino degli antichi romani “Finis Terrae” ovvero dove finisce il mondo, visto che per le conoscenze dell’epoca, oltre l’Atlantico c’era solo mare) e poi attraverso la foresta a Josselin.
Qui, e non in Inghilterra come molti credono, sono ambientate le vicende dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Qui Re Artù, Merlino, Morgana, Ginevra e Lancillotto, hanno vissuto le loro storie d’amore, di tradimento, di guerra e di religione.
Qui si parte alla ricerca del Sacro Graal. Qui l’antica religione druidica dei Celti lascia il passo alla nuova religione Cristiana importata con le Legioni Romane.
Un’annotazione. Nel nostro immaginario adolescenziale Merlino rappresenta il bene e Morgana è la personificazione del  male. Beh. Rassegnatevi. La nostra è solo una visione “di parte” della Storia. In realtà entrambi sarebbero sacerdoti Druidi. Solo che Merlino traghetta il proprio popolo verso quella che vede come “l’ineluttabile avanzata del Cristianesimo”, mentre Morgana lotta per la conservazione delle radici e della religione del luogo.
Ovviamente questi due comportamenti, interpretati dalle popolazioni Cristiane, identifica in lei il nemico e quindi…. il Male.
Oggi probabilmente verrebbe vissuta come una partigiana della resistenza. Ma si sa… la Storia la scrive chi vince.
Josselin possiede un bel Castello, ma il fascino della Foresta incantata, della tomba di Merlino, di Avalon, sono dominanti.

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Da Josselin, procedendo verso la costa meridionale della Bretagna si giunge a Carnac.
Qui uno dei siti preistorici più imponenti del mondo. Circa 3.500 Menhir (enormi pietre erette tipo Stonehenge) perfettamente allineati e molti Dolmen (Altari in pietra) con simboli ed incisioni sconosciute affiancano la strada.
Sono stati posti nel 5.000 a.c., non si sa come, non si sa da chi, non si sa perchè.
Ma qualcuno erigeva questi enormi massi quando ancora gli Egizi dovevano comparire sugli scenari della Storia.
Non è chiaro se gli scopi che hanno portato a questa enorme distesa di Megaliti furono legati all’astronomia, alla religione, all’agricoltura.
Ovviamente anche su questo sito gravitano leggende. Le principali sono legate a S.Cornelio, patrono di Carnac.
Un’antica tradizione locale vuole che alcuni pellegrini devoti a S.Cornelio avessero eretto queste migliaia di pietre verticali come gesto di preghiera che sopravvivesse alla loro morte fisica.
Secondo un’altra leggenda, l’artefice del complesso fu lo stesso S.Cornelio, che avrebbe trasformato in pietre altrettanti
 soldati romani, per salvare Carnac e la Bretagna dai loro soprusi e dalla devastazione. Cornelio, tutt’ora veneratissimo, sarebbe stato secondo la leggenda un antico Papa di origine bretone; scacciato da Roma, raggiunse la Bretagna su un carro trainato da buoi e una volta giunto a destinazione, grato della loro resistenza e compagnia, li benedisse; diventando in tal modo anche il patrono del bestiame.
In realtà nessuna di queste leggende può essere vera dato che la collocazione nel tempo al 5.000 a.c. pone queste pietre ben prima della nascita di Roma. Ma le leggende conservano sempre un loro fascino che supera le certezze della realtà.

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Tornando indietro da Carnac usciamo dalla Bretagna e visitiamo Angers un bellissima Città lungo la Loira. Tutta la strada che facciamo è Statale.
Per lunghi tratti costeggiamo la Loira ed i suoi Castelli. Il traffico è sempre ridotto e le strade ottime.
Non rimpiangiamo d’aver rinunciato alle Autostrade.

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Ogni tanto lungo le strade delle sagome nere piantate lungo i cigli delle strade ricordano i morti per incidente stradale.
A volte una sagoma; a volte di più. Un po’ macabro ma di sicura efficacia emotiva.
In serata arriviamo a Bourges (700 km circa da Carnac) un splendida cittadina medievale con una Cattedrale degna del Duomo di Milano. Meno spettacolare nei dettagli gotici ma altrettanto maestosa ed inquietante vista di notte.
Di notte tutto il percorso medioevale della città è illuminato di luci blu appese agli edifici come vecchie lanterne.
Un gioco di ombre e di riflessi davvero… particolare.
La Cattedrale sorge nel mezzo della cittadina, senza ampi spazi d’intorno. Bella.
L’abbiamo rivista di giorno, sempre imponente ma decisamente meno suggestiva.

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Lasciata Bourges l’ultima tappa è Annecy nella Savoia. Una città lago, una piccola Venezia.
Siamo già ai nostri confini, a circa 250 km da Torino, punto di partenza. Molti ristoratori conoscono l’italiano.
Il traffico ed il movimento è già quello delle nostre città.
La pace, il silenzio, la quiete, l’assenza di persone, di traffico e di smog, tipiche della Normandia e della Bretagna sono
già un ricordo.

Buon Viaggio.

Note Tecniche:
-Per i pernottamenti la Francia propone vaste scelte e molte catene economiche. Noi ci siamo appoggiati
quasi sempre alla catena B&B. Prezzi intorno ai 40€ per camera doppia. Colazione a 6€ (ricchissima; con Nutella,
caffè e cappuccino quasi all’italiana, brioches fresche, yogurt di marca, ecc.ecc.)
-Per le strade, soprattutto in Normandia e Bretagna, abbandonate pure i percorsi a pagamento. Le statali sono splendide ed il traffico è ridottissimo. Il panorama non stanca mai. Perderete nel totale del viaggio qualche ora in più ma ne vale la pena.
-Circa il cibo è buonissima la carne, spesso al sangue. Specificate se la volete “Bien Cuit”.
Anche qui non mancano catene. Molto carina e caratteristica la “CourtPaille” che presenta locali in tutta la Francia;
non mancano catene un po’ americanizzate tipo la “BuffaloGrill”.
Ma anche la cucina locale è buonissima… bisogna solo imparare un po’ a scegliere tra le salse, i patè, in base ai gusti personali di ognuno.

Normandia e Bretagna: Spunti per un viaggio tra Storia e Leggende (5-2008).ultima modifica: 2008-06-18T17:45:00+02:00da alphaomeg
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