Terremoto e Ricostruzione – Perchè non cambiare le regole (1)

Come ogni terremoto anche questo in Abruzzo si porta dietro, oltre al drammatico conto dei morti, l’inevitabile codazzo di polemiche sulle case costruite male, senza il materiale giusto e via dicendo. Soprattutto quando si parla di strutture pubbliche (scuole, ospedali, case popolari).
Bene. Vi svelo una grande verità. Non può che essere così. Tutto ciò che è legato ad appalti inevitabilmente verrà costruito con criteri che puntano soprattutto al risparmio.
E’ un segreto di Pulcinella ben noto a chiunque si occupi di edilizia, sia per costruire un ponte che per costruire una casa, una strada.
Il “vizio di forma” deriva dalla stessa formulazione delle gare di appalto.
Facciamo un esempio: Un comune vuole fare un nuovo cavalcavia. I suoi preparatissimi tecnici (?) stimano il costo in 1.000.000 di Euro. L’appalto viene assegnato alla ditta che offre uno sconto maggiore. Ma non uno sconto normale. Si parla del 40-50%. Inoltre la gara di appalto viene indetta nel 2006? Difficilmente i lavori partiranno prima del 2010. L’azienda quindi si garantisce un lavoro ma se lo accolla ad un prezzo del 50% in meno… e per di più rapportato al costo della vita di 4-5 anni prima.
(ad essere precisi e completi il meccanismo di calcolo è un po’ più complesso… vengono eliminate le aziende più care, le meno care e delle residue si fa la media. Vince chi si avvicina di più alla media… ma cmq il succo non cambia).
Non basta. Spesso chi vince non ha i mezzi in loco per affrontare l’opera oppure ha vinto diverse gare e non può far fronte a tutte. E allora si affida ai subappalti. Ovviamente se incassa 500.000 Euro all’azienda subappaltante ne andranno al massimo 400.000.
E’ assolutamente normale quindi che le aziende non riescano, a quei prezzi, garantire la qualità. A meno di non rivolgersi a lavoro nero, fuori busta, tagliare sulla sicurezza del personale e sui materiali.
E non parliamo dei disservizi. Alcuni casi clamorosi si verificarono una decina di anni fa quando alcune aziende del Sud vinsero l’appalto per lo sgombero Neve di alcune città del Nord. Del resto erano anni che non nevicava più… che problema c’era??
Il problema ci fu. Nevicò… e molte città rimasero paralizzate. Non esistendo mezzi in loco nessuno pulì le strade finchè i comuni non si rivolsero con carattere d’urgenza ad alcune ditte locali.
Allora faccio una proposta. Almeno per la parte legata alle costruzioni. Visto che i cantieri sono frequente causa di morte sul lavoro e le case frequenti tombe al primo sussulto.
Intanto prepariamo un po’ meglio i tecnici statali. Per una buona parte incapaci di fare una qualunque stima adeguata. Le cifre sembrano sparate a caso, visto che poi ci si aspetta un dimezzamento in sede d’asta.
Una volta preparati i tecnici stabiliamo che l’importo da loro stimato resti quello che verrà speso e l’appalto lo vincerà l’azienda che, a parità di costo, offrirà i materiali migliori, i tempi di realizzazione migliori e le garanzie di sicurezza migliore sia per l’edificio che per i propri dipendenti.
I Comuni sapranno chiaramente quanto spendono (perchè sparare un milione sperando che costi la metà credo che porti con se anche alcune difficoltà a valutare e a definire i bilanci comunali) e la popolazione avrà la certezza di avere un “prodotto” garantito.
Capace che finiremmo per avere cavalcavia sicuri e lastricati di marmo!!

Terremoto e Ricostruzione – Perchè non cambiare le regole (1)ultima modifica: 2009-04-20T12:43:29+02:00da alphaomeg
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