Informo subito che il titolo di questo “post” è in parte e volutamente fuorviante e sicuramente mirante a creare un pizzico di polemica.
In realtà non penso assolutamente, in termini razzisti, a colpe specifiche dei Meridionali o di qualunque altra “classificazione” che si possa fare di una popolazione (così come non penso a Rumeni tutti ubriaconi, Senegalesi tutti spacciatori, mussulmani tutti integralisti-kamikaze, ecc.ecc.)
Questo mio scritto vuole però essere un piccolo “j’accuse” verso certi comportamenti, certe astuzie, certe furberie, tanto, anzi, troppo radicate nella testa e nei comportamenti dell’italiano.
E purtroppo, questi comportamenti, sono l’humus, il terreno fertile, su cui prosperano le disgrazie.
Già per sua natura e per semplice “Fato” la vita nasconde numerose insidie. Ma l’abitudine, la millantata conoscenza delle persone giuste, il sistematico ricorso a canali oscuri, il praticato esborso di soldi e/o prestazioni sessuali per “comperare la Laurea”, “comperare la patente”, ottenere facilmente e senza fatica tutto ciò che ti qualifica proprio grazie alla difficoltà ed alla fatica che si è dovuta sostenere per arrivarci, non aiuta certo a limitare i danni.
Chiunque compera, per se stesso o per un figlio, una Laurea od un esame di Laurea, per esempio in Medicina od in Ingegneria, dovrebbe riflettere un attimo su cosa ne penserebbe, in futuro, di venir operato/curato da un Chirurgo arrivato in Ospedale con lo stesso tipo di merito e di qualifica; o se gli piacerebbe abitare una casa progettata da chi non conosce nulla di criteri antisismici, di cementi, di cantieri.
Recentemente si è sbraitato sulla malasanità calabrese per una dottoressa che, pur priva della specializzazione di Pediatria, lavorava in ospedale come Pediatra. Giusto. Bisogna perseguire questo. Anche se io, personalmente, mi preoccuperei molto più di un dottore che non è dottore piuttosto di un pediatra che almeno dottore lo è.
Purtroppo più le Regioni sono povere e più è facile cercar di ricorrere a sotterfugi, quando non si è all’altezza o semplicemente si è svogliati, pur di “piazzarsi” nel mondo del lavoro.
Stesso discorso per le “Dinastie”: il Medico figlio di medici, il Notaio figlio di Notai e via dicendo.
Se riempiamo le nostre Università di incapaci e raccomandati non stupiamoci se poi abbiamo gli ospedali, i cantieri e quant’altro pieni di incompetenti.
La qualità e la durata di una vita spesso non dipendono dalla situazione del momento ma da tutto quello fatto nel tempo per mantenere corpo-e-mente sani. In questo caso corpo-e-mente sono la società e le sue strutture.
Bisogna imparare ad essere meno miopi e costruire non solo in base all’immediato ma anche sul futuro. E questo non solo i politici, ma ognuno di noi fin dal suo piccolo.
Tutte le volte che ho affrontato la sala operatoria, guardando il chirurgo, la prima domanda che mi sono sempre posto inconsciamente è stata “chissà questo come andava a scuola” (anche se so benissimo che l’esperienza, spesso, conta più della scuola. Ma meglio averle entrambe).
Poi, contavo fino a dieci, ed al quattro già dormivo di un sonno anestetico. Sperando nel risveglio.