L’Escozul è uno degli argomenti del giorno soprattutto per chi ha il cancro.
Riporto alcuni spunti pari-pari come li ho trovati. Ovviamente sono punti di vista e non li vendo nè consiglio come “verità assoluta”. E’ giusto che ognuno legga anche “altri pareri” e si faccia un’idea usando la propria testa.
L’Escozul è un antinfiammatorio naturale che viene estratto dal veleno dello scorpione azzurro cubano. E’ in sperimentazione a Cuba da 20 anni, dove è comunemente usato come antinfiammatorio. Probabilmente proprio l’azione antinfiammatoria aiuta i pazienti a stare meglio e permette al tumore di non progredire. Come nel video che hai citato anche gli oncologi italiani intervistati ribadiscono che è necessario continuare le cure tradizionali.
Secondo alcune testimonianze ci si reca a Cuba, all’Havana presso la Labiofam (www.labiofam.cu), che è il laboratorio che produce e distribuisce il farmaco escozul. Si colloquia con dei dottori oncologi a cui si consegna tutta la documentazione delle analisi relative alla malattia. Contestualmente alla presentazione della documentazione ti danno il farmaco con il dosaggio appropriato gratuitamente. (questo accadeva il 28 settembre 2010 non so se le cose nel frattempo siano cambiate).
Il consiglio è quello di partire presto dall’albergo perchè la coda alla Labiofam è lunghissima. Pare che adesso si debba informare l’ambasciata italiana per poter portare fuori dal paese il farmaco.
Il farmaco va portato in un frigorifero da viaggio per tenerlo al fresco.
Il farmaco funziona, rendendo comunque migliore la vita durante la chemio.
Ecco la circolare del Governo Cubano che autorizza la distribuzione gratuita.
http://thisiscuba.net/wp-content/uploads/2010/04/labiofam-escozul-documento.jpg
La Repubblica qualche tempo fa ha dedicato un approfondimento all’Escozul:
“I meccanismi d’azione del farmaco si esplicherebbero bloccando l’angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni nel tumore, e inibendo le proteasi (enzimi cellulari). Lavori scientifici a livello internazionale non ce ne sono, mentre è online da tempo uno studio condotto nel 1999 all’ospedale “Agostinho Neto” di Guantamano (Cuba) sui risultati ottenuti dall’uso della tossina in pazienti sottoposti a intervento chirurgico per tumore del retto. Il problema, dunque, è proprio questo: manca una validazione scientifica. L’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, è scettica perché da un lato nulla si sa sulla composizione della sostanza e sugli eventuali effetti collaterali e dall’altro non c’è neanche uno studio di valore internazionale pubblicato sull’uso del preparato sugli animali e sull’uomo.”
http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/11/17/news/tumori_la_via_cubana_alle_terapie-9201923/