Sclerosi Multipla e Metodo Zamboni (CCSVI)

La Sclerosi Multipla (malattia neuro-degenerativa del cervello) e la ormai riconosciuta insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI, malformazione di vene che portano il sangue al cervello) scoperta dal professor Paolo Zamboni parrebbero correlate.

Il chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara ritiene le due patologie direttamente collegate e ha sottoposto alcuni suoi pazienti ad una “banale” angioplastica dilatativa, operazione che si fa per aprire una vena malformata o occlusa.
A distanza di circa 6 mesi, la qualità della vita migliora di molto. Ci vogliono circa due-tre anni per capire se la malattia si blocca.

I neurologi hanno ribadito il loro no al metodo Zamboni ribadendo il “nessun legame tra sclerosi multipla e CCSVI”.

I maligni sostengono che tale scoperta non venga supportata perchè l’operazione alla vena occlusa la passa la mutua mentre I farmaci per “alleviare” la ferocia della sclerosi multipla no (per non parlare dell’efficacia non proprio al 100%)
Le caste e gli interessi la fanno da padrone, si sa.

Su Sclerosi Multipla e CCSVI, ho reperito un link de “ilsalvagente”, molto utile, con gli indirizzi e i contatti per la sperimentazione del metodo Zamboni (non so quanto sia aggiornato ad oggi):

E’ possibile sottoporsi all’intervento chirurgico, via SSN, presso il Centro Catanese di Medicina e Chirurgia.
Napoli si conferma la città più sensibile alla sperimentazione al Pellegrini.
Sempre a Napoli è partita di recente la sperimentazione, unico caso in Italia, per iniziativa del professor Vittorio Iaccarino, primario di Radiologia cardio-vascolare presso l’Università Federico II.
A Roma, via SSN, al Policlicnio Umberto I, ma i tempi di attesa sono lunghissimi (almeno un anno).
Situazione più fluida invece nelle Marche, dove eseguono diagnosi via SSN, presso il Reparto di Radiologia dell’Ospedale di Civitanova Marche.
A Reggio Emilia, ma solo privatamente, a Villa Salus.
A Trento diagnosi presso l’Ospedale San Camillo, i tempi per un appuntamento sono nell’ordine di qualche mese.
Stessa attesa anche a Torino, dove finisce il nostro giro diagnosi solo privatamente presso l’Istituto Cidimu Spa.
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=8657&idSezioneRif=9&preview=1

Di seguito alcune testimonianze di pazienti che si sono sottoposti alla terapia suggerita dal professor Zamboni.

Sono informazioni reperite su Internet la cui affidabilità è quella che è. Consiglio chi avesse simili problemi di accertarsi direttamente con il proprio medico o presso alcune delle succitate strutture della validità del tutto.

Per esempio:
“Accanto a questa preliminare sperimentazione si sono aggiunti successivamente i dati provenienti dalle sperimentazioni in atto a Buffalo e in Polonia ed ora la corrispondenza tra CCSVI e SM si attesta attorno al 90%.”

“Sono un paziente che ha sperimentato il lavoro del Prof. Zamboni e vorrei farvi leggere le mie osservazioni. Ho 52 anni, una famiglia, un trascorso sportivo di discreto livello agonistico e tanta voglia di vivere. Nel 1987 mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla secondaria progressiva. Il mondo mi è crollato addosso. Sono andato sempre peggiorando perdendo l’uso dell’arto inferiore sinistro, l’arto superiore sinistro e l’arto inferiore destro; affaticamento respiratorio, con conseguente spossatezza cronica; incapacità di deambulare e fatica a mantenere la posizione eretta senza appoggi fissi. Hanno tentato due volte la terapia botulinica, ma con scarsi risultati. Sono venuto a conoscenza del progetto del Prof. Zamboni alla fine del 2006 e, dopo gli accertamenti di routine, nel giugno del 2007 ho deciso di sottopormi all‚intervento. Dopo poche ore il ritmo respiratorio si è regolarizzato con riduzione dell’affanno, anche a parlare, e conseguente calo della spossatezza e ripresa di vigore fisico; la successiva capacità di espletare le normali funzioni igieniche e rivestirmi riducendo il bisogno di dovermi appoggiare a punti stabili; la possibilità di mantenere la posizione eretta con appoggi fissi per periodi anche di qualche decina di minuti e, senza appoggi, con postura da contorsinista per un paio di minuti; la soddisfazione di poter uscire alla sera, in quanto non più stanco come lo ero prima; la riduzione della necessità di iposare il pomeriggi. Ora sto seguendo un ciclo di fisioterapia con ulteriori miglioramenti delle già soddisfacenti performance. Sono reduce dal ricovero al Don Gnocchi di Milano dove, per tre settimane, sono stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e terapie riabilitative. Le indagini di carattere respiratorio hanno denotato un miglioramento rispetto al 2006. Così pure la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) ha evidenziato un miglioramento. Le logopediste, che mi avevano in trattamento nel 2006 e negli anni precedenti, hanno confermato la notevole diminuzione di dispnee e la maggiore scioltezza di espressione verbale. Ho risposto positivamente alle sedute di fisioterapia. Tutto ciò ha confermato le impressioni del personale medico ed infermieristico. Sono trascorsi due anni e mezzo dal primo intervento e nel frattempo ho continuato i controlli e le terapie consigliatemi dai medici del del Don Gnocchi, mantenendo inalterate le mie condizioni psico-fisiche. Da alcuni mesi ho problemi di leggera incontinenza. Il Prof. Zamboni mi ha fatto un ecodoppler e si è riproposto il problema della formazione di stenosi. Sono stato rioperato, in assoluta assenza di dolore. Ho subito riscontrato un miglioramento sul controllo dell’incontinenza… Speriamo che continui!!! Questa è la mia esperienza che spero dia forza di continuare a lottare a chi è già convinto, ad alleviare i dubbi a chi ne ha e a farli venire a chi è totalmente scettico!”

“La mia liberazione è avvenuta esattamente nel gennaio 2007…. si vede che l’effetto placebo e l’autoconvinzione funzionano! E dire che ci son voluti tre anni prima della diagnosi di SM arrivata nel 92′, ci son voluti due anni e mezzo di interferone che mi ha provocato una nefrosi ai reni, ci son voluti circa quattro anni di azatioprina a 200mg al giorno prima di smettere di botta perchè mi è stato riscontrato un carcinoma papillare alla tiroide. Però questi farmaci mi hanno fatto un gran bene…la media delle poussè* è sempre stata di tre all’anno….. chissà come sarei peggiorato senza azatioprina e interferone. Quindi non posso che ringraziare con tutto il cuore…. Zamboni… il Magnifico Illusionista”
*poussée: ciascun episodio contrassegnato dalla comparsa di sintomi e segni neurologici viene chiamato “ricaduta”, “recidiva”, “attacco clinico” o “poussée” e rappresenta un momento in cui la malattia è in fase di attività clinica.

“Il malato di sclerosi sembra un enorme affare economico per le aziende farmaceutiche . All’ encomiabile lavoro di alleviare i sintomi della malattia e  portare giovamento a persone duramente provate dalla malattia si aggiunge il non-troppo elogiabile interesse puramente economico che và , in troppi casi , ben oltre il comprensibile . Lo stesso che porta a cure che non risolvono la malattia ma ne curano solo alcuni aspetti , magari quelli meno importanti . Perchè un malato guarito non rende.”

Sclerosi Multipla e Metodo Zamboni (CCSVI)ultima modifica: 2011-08-19T11:12:00+02:00da alphaomeg
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