Sesso a Torino

Da qualche giorno un nuovo (??) argomento di gossip è lo scandalo sexy dell’Università di Torino.
Da più parti si sentono voci indignate, stupite, disgustate. Sinceramente non riesco a non pensare che cotante affermazioni siano pura e semplice retorica spicciola.
Sembra che ogni volta ci si sorprenda che il mondo funzioni così. Eppure non si può non constatare che va così, e che va così… da sempre. Anche se si può, e si dovrebbe, non esserne d’accordo.

L’Università di Torino segue quella pugliese, quella di Roma e chissà quante altre. Ma mica siamo solo nel mondo medico e/o Universitario. La politica non è certo da meno; sono cronaca recente le presunte prestazioni che assicurano ministeri o frequentazioni di sale ovali americane. Nell’industria assicura diritti sul Billionaire, sulle costruzioni e garantisce una parte in qualche film. In tutti i posti di potere, per grande o piccolo che siano, si verificano frequentemente richieste di “prestazioni aggiuntive” per fare carriera, ottenere aumenti e spesso, purtroppo, anche solo i propri diritti.

Ed è innegabile che, molto di frequente, non si deve neache chiedere. L’offerta arriva già da sola, accompagnata da solari sorrisi e inequivocabili occhiate.

Non si può definire un male dei tempi moderni se già l’Italia è stata fatta non solo da Cavour e Garibaldi ma anche dalla Contessa di Castiglione; se i Borgia usavano il sesso, proprio e dei figli, per la carriera clericale e politica, se Cleopatra con la patatina ci salvava l’Egitto. E chi più ne ha più ne metta.
I casi saranno miliardi, alcuni reali, altri millantati; sicuramente tutti non “inimmaginabili”.

Il potere genera soldi; i soldi generano potere; entrambi generano fascino e prestigio; sesso e compiacimento (non mancano odi e invidie… naturalmente).

Il tutto funziona finchè il diseredato di turno, che fino a poco prima utilizzava a piene mani il meccanismo, esterna tutta la sua indignazione per l’immoralità altrui, chiaramente giudicata radicalmente diversa dall’immoralità propria, peraltro fino a poco prima applicata (la solita evangelica storia della pagliuzza e della trave nell’occhio).

In un forum una volta una ragazza mi ha detto “Chi è dotato di cervello usa quello per ottenere successo. Io ho un bel corpo e lo uso. E’ tanto diverso usare due doni naturali per vincere??”. Quindi le idee sono chiare. Non c’è circonvenzione d’incapace. Non in questo caso almeno. Qui c’è solo una triste necessità di “successo a tutti i costi”.

A questo punto invece di stupirmi del fatto di Torino, e di altri equivalenti, non resta che stupirmi che ne affiorino così pochi. L’unica spiegazione è che probabilmente la vergogna frena ancora i più dal far denuncia.

Sesso a Torinoultima modifica: 2008-08-26T12:39:00+02:00da alphaomeg
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