Senza il Calcio minuto x minuto

Le campane suonano a morto. Tutti i media ne parlano e se non è la notizia di primissima pagina è solo perchè da qualche parte nel mondo i soliti specialisti del Risiko stanno preparando un’ennesima guerra (mancano all’appello la Jacuzia e la Kamchata e poi il quadro è completo).
Ecco il vero dramma odierno del maschio italico (e per emancipazione anche di sempre più donne): c’è il fondatissimo rischio, ormai quasi una certezza, che la prima giornata del campionato italiano di Calcio parta senza il supporto radiofonico nè delle immagini in Tv.
E questa è una cosa che veramente indigna. Altro che crisi internazionali e Fame nel mondo.
Qui c’è a repentaglio la possibilità di passeggiare la domenica con l’auricolare all’orecchio; questa protesi bionica utilizzata dall’uomo prima ancora che esistesse la cibernetica e qualcuno sapesse che cosa è. Capace che ci troviamo costretti ad ascoltare le chiacchiere delle nostre mogli e dei nostri figli. Corriamo il rischio serale di non trovare la televisione, Rai Mediaset e TV-locali, invasa da commenti e commentatori esagitati. Potremmo davvero perderci i Piccinini, i Biscardi, le Ventura, i Mieli, i Cannavò, le moviole, gli ex-arbitri, gli ex-allenatori, gli ex-calciatori, le bellone, incompetenti ma con tette esagerate, di turno. Rischia di sparire una massa di fomentatori ed agitatori di folle che poi, davanti alla violenza, puntualmente “prenderà le distanze” o si “dissocierà”.
E c’è pure il pericolo che qualcuno si accorga che forse così male non si sta senza tutto questo inquinamento acustico e luminoso forzato.
Forse leggere i risultati finali e vedere sintetizzati i Goal in un breve spot di 4 o 5 minuti potrebbe dimostrarsi sufficiente.
Forse non sentire nè vedere improbabili interviste in un improbabile italiano fatte all’allenatore piagnone di turno o al calciatore mentre si aggiusta il cerchietto all’ultima moda potrebbe non mancarci così tanto.
Sicuramente non mancherà a me che pure sono tifoso.
Ma non mi illudo. Non durerà molto. Tra Tv, giornali e indotto vario, troppi vivono e si mantengono sul Calcio. Presto l’accordo si farà. Questa è una certezza.