Un prete contro la Lega, Berlusconi e la Chiesa: Parole forti, anzi fortissime, che gli costeranno il posto. Ognuno decida se è d’accordo o meno.


…tutto da rifare… di Don Giorgio De Capitani (Fenomenologia della Lega)

Non mi aspettavo certo il miracolo. A farlo casomai potrà solo un popolo quando si rialzerà dalla polvere dell’apatia più invereconda. Non è neppure questione di dignità. Gli italiani se ne fregano della dignità. A loro interessa solo che il tubo digerente sia colmo di qualsiasi cosa nutriente, non importa se è merda riciclata.

Questa è l’Italia di oggi, vista da qualsiasi parte del corpo: un corpo mutilato della testa. Dietro, e davanti nulla cambia: col davanti si generano coglioni, col di dietro si espelle ciò che entra nel tubo digerente, per poi rientrare. Un ciclo continuo che raffina il prodotto da mettere sul piatto di milioni di italiani dal palato velinato.

L’Italia pensante è morta da tempo: cammina, se cammina, con i piedi nella melma. Piedi di robot manovrati da un potere osceno. E va avanti, se va avanti, alla cieca, lasciandosi prendere per mano dall’Idiota che la conduce là dove mai nessuno l’ha condotta, neppure ai tempi del terrorismo più feroce o della dittatura più violenta.

Agli italiani piace giocare a fare il sadomaso – non vorrei parlare di sodomizzazione! – credendo di essere in piena democrazia. Nessun dubbio, in proposito, nessun dubbio? Non c’è rimedio ad una tale alienazione, per di più coscientemente goduta?

Potete dire quello che volete del leader supremo, della sua onnipotenza malefica, del suo inganno più strisciante: lui è lui, e basta; e se anche qualcuno non l’ha più votato è solo perché si è per un attimo distratto o ha ritenuto inutile rinnovargli il consenso, tanto… lui non ne ha bisogno. Dio non ha bisogno delle mie preghiere per sentirsi Dio!

Ormai anche le radici degli alberi dei boschi hanno preso una specie di cancro, ed è per questo che noi brianzoli siamo col fiato grosso, e ben presto spargeremo le ceneri al vento. Domenica, durante la Messa, ho raccomandato una cosa: di votare tenendo fissi negli occhi i piccoli, coloro che hanno pur il diritto di vivere nella speranza e nella pace, senza quell’ansia patologica che prende noi adulti, e non ci lascia mai sereni. Il futuro è loro, e non nostro di bastardi sempre pronti a orgasmi di desideri impastati di avere.

Credete che mi abbiano ascoltato? I brianzoli, e non solo loro, sono malati di un egoismo che classificarlo tra i vizi capitali è difficile, per quella scorza di sacralità che lo rende un rito, non importa se il fonte battesimale è lungo il fiume che scende da inaccessibili montagne di nullità.

Temevo che la Lega acquistasse dei punti: lo temevo, perché conosco la mia gente. Ormai è un passaparola di bar in bar: il bar, l’unico luogo dove si straparla di democrazia, alla stesso modo con cui si raccontano balle, tanto per ammazzare il tempo. E poi li vedi questi brianzoli fannulloni per ciò che concerne il bene del loro paese, di cui conoscono solo il raggio del loro piccolo impero. Per loro la democrazia ha un solo sapore: quello di assaporare un angolino di terra – può essere anche solo un desiderio mai raggiunto -, e qui piantarvi le proprie cavolate. Ma se voi chiedete ad un brianzolo perché vota Lega, sorride e non risponde: non lo sa, lui sa solo che la Lega è il partito che sa fare. Oltre non ci va, anche perché non c’è un oltre: la Lega senza termini complessi ti dice solo: “Sono io il tuo partito!”. E questo basta per un brianzolo: sentirsi garantito da un “proprio” partito, che lo rappresenta nelle sue voglie di… illusioni.

La Lega – già l’ho detto più volte – è il partito della gente che non ha grandi idee, non ha progetti o sogni, o ideali: è il partito che crea palizzate e non permette a nessun intruso di prenderti anche solo una patata. Un partito che vola basso, e i brianzoli ci vedono solo il riflesso del loro io. Un partito di analfabetismo culturale spaventoso come del resto lo sono i brianzoli, analfabeti e non solo politicamente. Ed è qui la forza della Lega: agire sulla rozzezza della gente che non sa andare oltre un piatto di lenticchie.

Non perdono nulla alla Lega, nemmeno voglio comprenderne qualche ragione, nemmeno quella che la rende così popolare. So solo che si nutre di ciò che riempie la pancia della gente, e lascia la gente con la sua pancia in agitazione, senza nemmeno offrirle un respiro d’anima. La gente vegeta e defeca, preoccupata solo di concimare con le proprie feci l’orticello di casa. E poi mi venite qui a parlare di dignità umana? Certo, se la gente è così è perché qualcuno la vuole così, e perché pochi o pochissimi tentano di educarla ad essere pensante.

Ma ciò che mi sconcerta è quel fenomeno che chiamo di disgregazione o frantumazione a cui è soggetta la Sinistra italiana. Si lotta per la stessa causa, e ci si divide per ottenere che cosa? Nulla! Anzi, si permette alla bastarda cultura berlusconiana e a quella leghista di scorrazzare seminando ovunque illusioni pancesche che prima o poi lasceranno un tale vuoto da chiederci: Viviamo forse in un mondo di zombi?

Non apro il discorso sulla Chiesa. Ci vorrebbero numerosi articoli, che mi riprometto di scrivere. Dico solo una cosa: mi ha fatto spavento il suo silenzio tombale. Non chiedevo che intervenisse per delle indicazioni di voto. Ha taciuto sulla vicenda morale di Berlusconi che andava invece sputtanata da ogni pulpito. E ha taciuto in un momento in cui forse una parola forte sui valori umani, quali la giustizia, la solidarietà, l’ambiente, il bene comune, poteva mettere in crisi qualche coscienza sonnolenta. Non dimentichiamo che i brianzoli vanno in chiesa, ed escono maledicendo l’extracomunitario e il prete comunista perché parla di giustizia e dei diritti umani. Non dimentichiamo che vivo in una zona dove Comunione e Liberazione ha in mano i poteri d’ogni tipo, dalla sanità agli appalti edilizi. Perché tacere?

don Giorgio De Capitani – S. Ambrogio in Monte di Rovagnate (Lecco)

Un prete contro la Lega, Berlusconi e la Chiesa: Parole forti, anzi fortissime, che gli costeranno il posto. Ognuno decida se è d’accordo o meno.ultima modifica: 2009-06-12T17:20:00+02:00da alphaomeg
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8 pensieri su “Un prete contro la Lega, Berlusconi e la Chiesa: Parole forti, anzi fortissime, che gli costeranno il posto. Ognuno decida se è d’accordo o meno.

  1. Basta che ce ne sia uno che possa pensare per tutti va bene anche se poi si chiama don Giorgio. L’importante è sapere che ci sia almeno un cervello connesso, degli altri chi se ne frega; e poi è quello di don Giorgio tanto meglio. Il fatto è che tutti i fascismi nascono dal fatto che qualcuno crede di essere l’unico illuminato mentre tutti gli altri merda, è una questione di rispetto, come dice Filippesi 2:3 ‘considerando gli altri superiori a voi’. Si, è una questione di decenza particolarmente se si tratta di don Giorgio perchè anche in Sicilia in qualche ambiente li chiamano Don, che sia una coincidenza ? Ma poi se lui ha fatto la scelta di dire “venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà …” perchè si indigna tanto se le cose non vanno come lui pensa. Se crede si può sempre candidare ma dubito che possa fare molta strada perchè per essere grandi oltre che prepotenti e arroganti bisogna essere umili e qualcuno disse: “Chiunque vorrà essere il primo dovrà essere vostro schiavo” Matteo 20.27 . Forse la colpa è di quel “Don”, tutti possono dire fesserie meno che i don, perchè il don dovrebbe aiutare la “sua gente” ricordando che “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio” 1 Giovanni 5.19
    Perchè arrabbiarsi tanto don non ci puoi fare niente no ? Basta aspettare.

  2. 10, 100, 1000 altri preti come don Giorgio (ma perchè mettere dei limiti alla Provvidenza?). Abituati come siamo ad accomunare il “prete” al buon don Abbondio di manzoniana memoria è difficile pensare che ci possa essere un prete che si schiera contro i poteri forti. Complimenti a don Giorgio per la sua onestà intellettuale e per il coraggio che dimostra ogni giorno a vivere e a far sentire la propria voce e le proprie idee che sono diametralmente opposte al sentire locale, dove si “odia” non solo l’extracomunitario ma anche il meridionale. Continui così don Giorgio lei è nel giusto, e non ho dubbi se il Biondo dovesse votare, voterebbe come noi.

  3. e’ miseramente vergognosa l’ipocrisia della chiesa, che tace di fronte allo squallore di immoralita’ che ha investito i rappresentanti delle istituzioni di questo paese. Svegliatevi , non potete fare finta di non vedere. Ipocriti che Dio vi maledica.

  4. Bravo Don Giorgio.
    Racconta anche del trattamento di santa romana chiesa nei nostri confronti, ovvero dei preti sposati!

    A proposito di parrocchiani: quanti conoscono che la chiesa cattolica è latina ed orientale?
    Quanti sanno che i preti sposati non sono soltanto una possibilità, ma una realtà nella chiesa cattolica?
    Nessuno o pochissimi! Sai perché ? Perché il vaticano ha tutto l’interesse che non si sappia…altrimenti ti saluto io IOR!!!

    Hai per caso studiato Teologia a Milano? Allora mi insegnerai che la Teologia a
    Milano non è quella romana…senza essere leghisti…è un dato di fatto!!!!La gente però non lo sa!!!
    W MARTINI!!!!

    continua così!!!
    Un abbraccio
    ALEX
    sempre prete, ma ex per il vaticano

  5. I cattolici che si soprendono della infuocata attività oratoria di don Giorgio De Capitani e del suo linguaggio tagliente, evidentemente disconoscono sia il vecchio che il nuovo testamento. Vadano a leggere i profeti del vecchio testamento, i cristiani che additano don Giorgio come fosse matto o fuori dall’ambito del suo specifico religioso; e intanto che hanno la bibbia tra le mani (cosa rarissima per un cattolico) leggano i vangeli per notare come Gesù usa gli stessi identici toni taglienti e cita spesso i profeti più scomodi dell’antico testamento. Ce ne fossero preti nella chiesa cattolica che, alla pari di don Giorgio, avessero il coraggio di essere ciò che rappresentano: voce di verità e giustizia.

  6. Don Giorgio, lei suscita solamente un sentimento di pietas cristiana. Lei e’ la fabbrica del disfattismo. Lei si dovrebbe vergognare per la superficialita’ dei suoi giudizi. Che Dio abbia pieta’ della sua arida anima.

    Saluti
    Enrico

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