Continuano da più parti a pervenire articoli sul surriscaldamento globale, sui danni fatti dall’uomo alla Terra e via dicendo.
Anche personaggi politici famosi ed influenti, una volta smarrito il potere, mettono in campo la loro esperienza e la loro faccia per sostenere questa o quella causa ecologista certi che se “non cambiamo direzione” la Terra soccomberà.
Questa affermazione più ci penso e meno la ritengo veritiera. Anzi. A dirla tutta la ritengo assolutamente falsa ed antropocentrica. E probabilmente utile a sostenere interessi poco chiari.
Ebbene si. L’uomo in tutto il suo narcisismo è talmente pieno di se da giudicarsi capace di violentare la Terra e, in estremo, di arrivare fino al punto di poterla uccidere.
I fautori di questa idea, affermano che dati e studi scientifici sono sotto gli occhi di tutti.
Non voglio assolutamente contestare questi dati nè voglio dubitare che l’uomo sia la causa della sparizione violenta di molte specie animali. Sul primo punto non ho le conoscenze scientifiche per poterlo fare, sul secondo i semplici calcoli matematici evidenziano la costante, ed a progressione iperbolica, sparizione di migliaia di specie viventi.
Quindi parrebbero confermate le diverse teorie catastrofiste tanto care a molta umanità.
Ma è qui che la “ragione” mi fa dubitare fortemente della veridicità di queste affermazioni.
La Terra esiste, più o meno, da 5 Miliardi di anni. L’Homo Sapiens da meno di un milione. L’uomo evoluto, da ancora meno. Tempo fa uno scienziato aveva detto che se si paragonasse la durata di vita della Terra alle 24 ore di una giornata, l’uomo sarebbe comparso nell’ultimo secondo prima della mezzanotte e persino i dinosauri sarebbero relegati agli ultimi 7-10 minuti prima della mezzanotte.
Quindi, ben prima che l’Uomo mettesse la sua “orma di piè mortale”, la Terra ha avuto sconvolgimenti climatici, ere glaciali, sparizioni di moltitudini di specie viventi.
Il tutto in modo assolutamente “ecologico”, visto che la “selezione naturale della specie” è considerata tale.
Ma se vogliamo avvicinarci di più ai nostri tempi, beh, a tutti è noto che in Africa c’erano foreste ed acqua in abbondanza e che la Groenlandia, ancora ai tempi dei vichinghi, invece di essere coperta di ghiaccio era un giardino verde (il nome stesso Groen+Land significa Terra Verde).
Ma visto che all’epoca l’essere umano, in molte zone della terra, era poco più di una scimmia e sicuramente non inquinava le falde acquifere ma al massimo concimava le piante con il suo letame, come si può pensare che sia l’uomo stesso a generare queste catastrofi? Non sarebbe invece più corretto considerarle periodici mutamenti di un enorme organismo vivente chiamato Terra?
Eppoi perchè chiamare catastrofe il disgelo dei ghiacciai e dei poli? Secondo voi per gli eschimesi sarebbe davvero un dramma ritrovarsi invece che su una landa desolata e gelata su un fertile prato?
La vera Catastrofe deriva dall’uomo che, per natura, è conservatore. Dove ci sono Foreste vorrebbe continuare a vedere Foreste. Dove ci sono ghiaccio o mare continuare a vedere ghiaccio o mare.
Invece, per sua semplice natura, la Terra vive, pulsa e non ultimo… muta. A volte rapidamente a volte velatamente. A volte trema. A volte alluviona. A volte desertifica.
Non illudiamoci. L’uomo non è così forte nè così potente o importante da uccidere la Terra. Il massimo che può fare è arrivare ad uccidere se stesso, sterminando con bombe, agenti chimici o virus, tutto il genere umano.
E la Terra già sarà pronta per una nuova avventura.