Quando il Tricolore si mangiò il Verde Padano

In questi giorni spopolano le analisi sul voto alle comunali di alcune importanti città Italiane: Milano, Napoli, Torino, Bologna e via dicendo.
Tutti stanno analizzando la sconfitta subita da Berlusconi, immaginano scenari futuri, rivincite, scatti di orgoglio o ansie di fuga.

Io invece, che non sono nè un politico nè un politologo nè un politicante nè un tuttologo, preferisco soffermarmi su un dato che passa  un po’ in sordina eppure dovrebbe essere molto rumoroso: la sconfitta della Lega, forse la prima di tale portata, proprio su al Nord, proprio quando dopo anni sembrava ormai prossima a sfondare anche al Centro e in parte al Sud.

Sicuramente è stata solo una battaglia persa e ci saranno possibilità di recupero però per la prima volta Bossi e compagni hanno preso una sonora botta sui denti.
Ora si dibatte sulle colpe di Berlusconi che ha trascinato tutto in basso, sull’immigrazione non incisivamente fermata, sulla guerra in Libia.

Ma io onestamente penso che un bel po’ di voti alla Lega li abbia tolti il Tricolore. Si. Perchè quest’anno, il 150esimo Anniversario della nascita dell’Italia, è stato chiaramente osteggiato dai Padani Politici ma non dai Padani Cittadini.
Per la prima volta la Lega non si è accorta del “sentire del suo popolo” ed ha sputato ripetutamente su Bandiera ed Inno non accorgendosi che anche al Nord, in molta parte del Nord, questo ha dato una sensazione di retrogusto fastidioso.
Io ho visto la gente in festa per le strade, le bandiere appese ai balconi, gli inni cantati e stonati. E sono sicuro che anche qualche simpatizzante leghista abbia partecipato… e probabilmente anche molto di più.
Ma i politici leghisti non se ne sono accorti; non l’hanno capito è hanno continuato su una strada imbarazzante, raccogliendo spesso anche sonori fischi.

Parliamoci chiaro. Molti al Nord non amano quelli del Sud e viceversa. Ma molti leghisti del Nord sono oggi gli ex-meridionali.

Costoro possono non condividere il loro vecchio mondo ma non per questo lo vogliono calpestare nè vederlo calpestato.
Eppoi del resto a cosa serve farsi portavoce di battaglie campaniliste? Se per questo neanche ai Pisani piacciono quelli di Livorno, al resto della Lombardia i Milanesi “bauscia”, ai Romagnoli gli Emiliani e via dicendo.
Ma questo non significa che la gente voglia un’Italia spazzata e spezzata in mille rivoletti d’acqua.

Va bene il federalismo, l’autonomia fiscale, il decentramento dei ministeri e tante altre idee leghiste prima osteggiate da tutti gli altri partiti ed ora usate da tutti come vessillo dei loro programmi.

Ma non sputiamo sulla Bandiera, sul Tricolore. In fin dei conti, in 150 anni, per quel Tricolore sono morte molte persone, molti giovani, che meriterebbero maggiore rispetto. Con quel Tricolore si sono ricoperte bare, fatte lotte politiche, anti-terroristiche, sfilate , feste e, non ultimo nel sentire popolare, vinti 4 Mondiali di calcio.

Perchè è vero che forse, è stata fatta l’Italia e non ancora gli Italiani; ma è pur vero che al momento i Padani lo sono ancora meno.

Spero che ci pensino un po’ sopra Bossi, Maroni, Calderoli… e persino il povero Borghezio. Perchè la Lega può anche essere una grande forza di cambiamento, come hanno dimostrato fino ad ora alcune sue idee, ma solo se non si lascia travolgere da considerazioni e comportamenti tipici di alcuni suoi gretti sostenitori. Pochi… a quanto pare.

Quando il Tricolore si mangiò il Verde Padanoultima modifica: 2011-05-19T09:42:00+02:00da alphaomeg
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